Il 7 e il 14 maggio 2017, nel corso dell’esposizione della prima lettera ai Tessalonicesi ho predicato due sermoni dal titolo “Il beneficio della comunione cristiana” che possono ancora essere visti e ascoltati sia sul nostro canale YouTube sia su Sermonaudio.
Ritengo che quanto detto in circostanze e in tempi molto lontani da quelli attuali abbia ancora un certo valore allo scopo di continuare a riflettere su cosa significhi davvero “riunirsi per adorare Dio” e in cosa consista l’utilità dell’incontro e della comunione cristiana autentica e il “non abbandonare la nostra comune adunanza”.
La ragione per cui ripropongo questi due sermoni è che, domenica scorsa, nel nostro primo culto dopo il lockdown, nonostante il fatto che quasi tutti i membri della chiesa siano stati presenti, sono tornato a casa con un profondo senso di insoddisfazione.
Cercando di decifrare i miei sentimenti, ho compreso che, per quanto possa apparire paradossale, seppure ci siamo rivisti, mi sono sentito molto imbarazzato nel relazionarmi con i presenti e ho sperimentato un senso di “distanza” (anche emotiva) dai fratelli e dalle sorelle presenti. Sarà stato perché durante il culto le mascherine indossate da tutti mi hanno impedito di scorgere le loro emozioni, o perché non ho potuto salutare i fratelli con la stretta di mano o con “un santo bacio”, ma è accaduto che tutti ci siamo tenuti a distanza e alcuni sono andati via molto velocemente, subito dopo il culto.
Le parole del testo delle due predicazioni su 2 Tessalonicesi 2:17-20, sebbene per ragioni diverse, parlano proprio di questo strano sentimento di “nostalgia” provato da chiunque abbia gustato il valore e la bellezza della autentica comunione cristiana.
Temo che chi non conosca nulla di tali sentimenti non riuscirà a seguire o a capire il contenuto dei sermoni che ripropongo. Se così è, potrebbe essere dovuto a dei seri problemi spirituali a questo livello. Per questa ragione vorrei invitare chiunque leggerà e/o ascolterà a porsi delle serie domande circa la condizione della propria anima.
Per quanto riguarda la chiesa di Caltanissetta, saranno graditi i vostri commenti e pensieri sul nostro gruppo privato di Telegram.
Chiunque legga questo post e desideri interagire può scrivermi usando la pagina “contatto” di qusto blog.
Su richiesta sono disponibile a passare le mie note omiletiche dei due sermoni.