Lettera pastorale del 5/3/2020
Cari fratelli e sorelle, mentre rimaniamo in preghiera e continuiamo a intercedere per il bene della nazione e affinché il Signore sostenga tutti coloro che, in queste ore si stanno adoperando per il bene della collettività (tecnici e politici, personale sanitario e medico e chiunque sia coinvolto nella gestione di questa crisi), confidiamo in Dio e manteniamo un contegno che sia adeguato a chi fa professione di fede, sapendo che le nostre opere, molto più che le nostre parole, comunicano la presenza e la qualità della nostra fede.
In particolare raccomando la prudenza, la cautela e la calma. I tempi di prova sono anche tempi di opportunità. Rileggete la mia lettera pastorale e riflettete sul fatto che molte delle cose che oggi ci vengono raccomandate, le avevo già evidenziate.
Chi ha letto con attenzione il DPCM del 4 marzo si è reso conto che, praticamene, le misure che erano state pensate nel precedente decreto (quello del 1° marzo) e che riguardavano la cosiddetta “zona gialla” (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e alcune province) sono state estese a tutto il territorio nazionale.
La differenza è che, mentre nel primo decreto si faceva espressa menzione delle “riunioni religiose”, in quello del 4 marzo l’aggettivo non viene usato.
In effetti è fatto divieto di avere assembramenti che non consentano di mantenere la distanza di sicurezza. Quindi, le riunioni sono consentite nei locali di culto sufficientemente ampi e che non accolgano grandi quantità di persone. A questo proposito vorrei farvi notare che non sono state vietate (ma solo disciplinate) le attività sportive perfino in luoghi chiusi come “palestre e piscine”. Quindi, l’esercizio fisico e anche quello della pietà non sono “vietati per ordinanza”.
Sarà perché il Governo si rende conto che sia l’uno che l’altro sono utili per il mantenimento della salute mentale, fisica e spirituale delle persone? Noi abbiamo la parola di Dio che afferma la suprema utilità dell’esercizio della devozione e la relativa (ma pur reale) utilità dell’esercizio fisico (1 Timoteo 4:7-8). Usiamo questi giorni per dedicarci nella giusta misura ad entrambi.
Oggi mi informerò presso gli organi competenti, chiederò conferma e tornerò a farmi sentire da voi.
Per quanto riguarda il nostro prossimo culto domenicale, sarete informati su come ci organizzeremo.
Preghiamo gli uni per gli altri e per le tante persone ricoverate o malate. Soprattutto coloro che non hanno speranza.
Vostro, in Cristo
Past. Nazzareno Ulfo