«Il re Sedechia disse a Geremia: “Io temo quei Giudei che si sono arresi ai Caldei. Che io non abbia a esser dato nelle loro mani, e che essi non mi maltrattino!”» Geremia 38:19
«Io temo quei giudei…»
O Sedechia, non lo sai che la paura degli uomini è una trappola e che solo chi confida nel Signore è al sicuro?
Piuttosto che temere i giudei che vedi, dovresti temere il Dio invisibile che ti parla attraverso il suo profeta e ti indica la via dell’ubbidienza e dell’umiliazione al suo cospetto.
Certo, non è facile fare quello quello che egli ti chiede. Non è facile ammettere il tuo peccato, il tuo completo fallimento, la tua impotenza, l’inutilità dell’aiuto dell’esercito egiziano e di ogni mezzo umano; non è facile ammettere che, fino a ora, hai sbagliato tutto e che l’unico modo per salvare la vita è perderla e rinunciare a tutto ciò che ti è caro su questa terra in un ravvedimento e una resa senza condizioni. Non è facile la via che porta alla salvezza, essa è una via angusta e dolorosa, ma è l’unica via che un peccatore come te possa percorrere perché è quella che il Signore ti pone dinanzi.
Sedechia, la paura degli uomini ha accecato gli occhi della tua anima, ha fatto diventare sordi gli orecchi del tuo cuore e tiene l’una e l’altro legati con pesanti catene. Presto conoscerai la cecità e la prigionia del tuo corpo e perderai per sempre quello che puoi stringere nelle tue mani ancora per poco tempo.
Mi rammarico che tu non mi stia ascoltando e che non ubbidirai alla parola del Signore, ma questa sarà la tua sorte e questa sarà la fine di chiunque non teme il Signore che ha fatto i cieli e la terra e che ci ha creati affinché lo conoscessimo e lo adorassimo.
Addio Sedechia!