Credere diversamente (essere “discredenti”) significa riconoscere e rifiutare le credenze false e superstiziose di religioni e confessioni che aggiungono o tolgono alla rivelazione speciale di Dio (La Bibbia). Ma questo è solo uno dei fronti.
Un’altra falsa credenza da combattere è quella del materialismo ateo. Si tratta di una vera e propria credenza perché si fonda su presupposti sui quali viene costruito un sistema. Ed è una credenza perché, sebbene possieda una logica interna e affermi di fondarsi esclusivamente sul metodo scientifico, non è in grado di fornire prove sperimentali e spiegazioni soddisfacenti di molte delle sue affermazioni. L’ostacolo più grande è l’origine delle cose: del tempo, dello spazio, della materia.
Anche il materialismo ateo ha bisogno di una metanarrazione (ovvero di “una storia che dia senso alla storia”), poiché se c’è una sola cosa di cui ogni essere umano – creato a immagine e somiglianza di Dio – non può privarsi questa è la ricerca del senso delle cose e del loro valore e significato trascendente.
Chi, pregiudizialmente, rifiuta la metanarrazione del teismo biblico viene aiutato da Joe Carter a diffondere la “buona novella” della creazione del tutto dal nulla. Leggetela e giudicate voi quanto sia “buona” (la narrazione è preceduta da una introduzione fatta dall’autore stesso).
Quando il Nulla creò il Tutto
Joe Carter
Introduzione
Nel corso della storia le persone sono state affascinate e intrigate da rivisitazioni del racconto della creazione narrato dalle loro culture.
Gli Aztechi attribuivano la creazione a Coatlicue (Gonna di Serpenti), una manifestazione della “madre Terra”, i Fenici ai Custodi del Cielo (Zophashamin) e gli ebrei e i cristiani dell’unico vero Dio (Yahweh).
Ma vi è uno sfortunato gruppo – i figli dei materialisti atei – che non hanno alcun mito della creazione. Quando un monello curioso chiede chi creò il sole, gli animali e gli uomini, i suoi genitori materialisti, al massimo, possono indirizzarlo a leggere un libro di Carl Sagan o di Richard Dawkins.
Ma che tipo di racconto potrebbero trovarvi? Si dovrebbe dire loro ciò che il famoso astrofisico Stephen Hawking sostiene nel suo libro The Grand Design, ovvero che “l’universo … creò se stesso dal nulla”?
Dal momento che la spiegazione di Hawking è piuttosto triste e poco articolata per essere il genere di lettura che si fa prima di andare a nanna, ho deciso di raccogliere tutti gli elementi del materialismo e plasmarli in una narrazione presumibilmente accurata, sebbene nello stile di un racconto mitico. Questo è ciò di cui la nostra cultura si è privata per troppo tempo: una storia della creazione per giovani materialisti atei.
Racconto
Nel principio era il Nulla, e il Nulla creò il Tutto. Quando il Nulla decise di creare il Tutto, riempì un minuscolo punto con il Tempo, il Caso e il Tutto, e lo fece espandere. L’espansione propagò il Tutto nell’Ovunque trasportando il Tempo e il Caso per fagli compagnia. I tre si estesero simultaneamente, perdendo pezzi di se stessi ovunque andassero. Uno di questi luoghi divenne il pianeta Terra.
Per nessuna Ragione particolare – perché la Ragione è particolare assai di rado – il Tempo e il Caso presero in simpatia questa piccola e umida roccia blu e decisero di restare per vedere quali avventure avrebbero potuto avere. Mentre la coppia trovava la Terra intrigante e graziosa, la vide anche un po’ troppo tranquilla, un po’ troppo statica.
Così, il Caso e il Tempo ebbero un’idea per cambiare il Tutto (appena un po’) mediante la creazione di un Qualcosa speciale. Il Tempo e il Caso vagavano sul pianeta, sguazzando per tutti gli oceani e sciabordando nel fango alla ricerca di materiali. Tuttavia, sebbene guardassero l’Ovunque, mancava loro un ingrediente necessario per poter fare un Qualcosa che avrebbe potuto creare molto di più dello stesso Qualcosa.
Fu così che chiesero aiuto al loro amico il Tutto. Dal momento che il Tutto era stato nell’Ovunque, senza dubbio sarebbe stato in grado di trovare l’ingrediente mancante. E infatti lo trovò! Nascosto in una piccola alcova, chiamata Daqualcheparte, il Tutto trovò quello di cui il Tempo e il Caso avevano bisogno: l’Informazione. Il Tutto mise l’Informazione su di un pezzo di ghiaccio e roccia che si dà il caso che fosse il vecchio pianeta Plutone, che si trovava a passare di là, e lo inviò ai suoi amici sulla Terra.
Compaiono le Altrecose
Possedendo l’Informazione, il Tempo e il Caso furono finalmente in grado di creare un Qualcosa autoreplicante che chiamarono “la Vita”. Quando la Vita venne all’esistenza il Tempo e il Caso scoprirono che essa cresceva non soltanto in molti più Qualcosa, ma che quegli stessi Qualcosa iniziarono a diventare Altrecose! I Qualcosa e le Altrecose iniziarono a riempire la Terra: dal fondo degli oceani ai più ampi spazi del cielo. La loro creazione, che era iniziata come un singolo Qualcosa, divenne milioni e miliardi di Altrecose.
Il Tempo e il Caso, però, ebbero una specie di bisticcio e furono costantemente in lotta su chi di loro fosse il più potente. Un giorno cominciarono a discutere su chi fosse stato il maggiore responsabile della creazione di Vita. Il Tutto (che non smetteva mai di origliare) udì il battibecco e suggerì che essi lo definissero ponendo le proprie capacità creative per lavorare su una nuova creatura chiamata l’Uomo. Tutti pensarono che questo fosse un magnifico piano perché, fino ad allora, l’Uomo era un’ottusa bestia pelosa che avrebbe certamente fornito un’adeguata sfida, e così iniziarono a vantarsi su chi avrebbe potuto creare un’abilità, che essi chiamarono la Coscienza, che avrebbe permesso all’Uomo di essere consapevole del Caso, del Tempo, del Tutto e del Nulla.
Come l’Uomo ottenne le sue credenze
Il Caso, sempre un po’ perditempo, se la prese comoda, così il Tempo, che non riposava mai, completò il lavoro per primo. Il Tempo si precipitò in giro riempiendo la materia appiccicosa dentro la testa di ciascun Uomo con la Coscienza. Ma mentre stava gongolando sulla sua vittoria notò una strana reazione. Quando l’Uomo vide che il Tutto era stato creato dal Tempo, dal Caso e dal Nulla, la sua Coscienza si riempì di Disperazione.
Il Caso trovò immediatamente una soluzione al problema e prese i materiali rimanenti che aveva usato per fare la Coscienza, per creare le Credenze. Quando il Caso mescolò le Credenze nella poltiglia grigia, la Coscienza dell’Uomo smise di riempirsi di Disperazione e iniziò a crearsi le Illusioni. Queste Illusioni assunsero varie forme che egli chiamo: Dio, Scopo, Significato e si rivelarono quasi sempre efficaci ad impedire che la Coscienza dell’Uomo si riempisse di Disperazione.
Il Nulla che tendeva ad essere piuttosto smemorato, si ricordò della sua creazione e decise di dare un’occhiata al Tutto. Quando vide quello che il Tempo e il Caso avevano fatto sul pianeta Terra se ne compiacque alquanto, ma proibì loro di dotare anche le altre creature della Coscienza o di Credenze (questo è il motivo per cui l’Uomo è il solo Qualcosa che le possiede entrambe). Tuttavia il Nulla si invaghì dell’Uomo e disse al Tempo e al Caso che quando la Vita si sarebbe esaurita, l’uomo sarebbe divenuto di sua proprietà e anch’esso sarebbe stato trasformato in Nulla.
Ed è per questo, bambini, che, quando l’Uomo perde la sua Vita, egli, dall’essere un Qualcosa creato dal Tempo e dal Caso si trasforma per diventare come il suo creatore: il Nulla.
Joe Carter è un editore per The Gospel Coalition ed è il co-autore di “How to Argue Like Jesus: Learning Persuasion from History’s Greatest Communicator”.