Quelli tacevano… (Mc. 3:4)
Perché gli uomini parlano… e perché tacciono? Per milioni di motivi diversi ed entrami i comportamenti potrebbero essere ugualmente virtuosi o peccaminosi. Scorrete la Bibbia, guardatevi intorno… leggetevi dentro e ne converrete.
Parlare quando è richiesto e utile ed è un comandamento divino. Le parole possono fare un gran bene e trattenerle potrebbe costituire un grave peccato di omissione.
Ma ci sono momenti in cui anche il saggio deve tacere, e in tempi malvagi, egli lo fa. (Cfr. Proverbi 11:12; Amos 5:13).
Ma, in questo caso, il silenzio è di altro tipo. È il silenzio dell’imbarazzo o, peggio ancora, della rabbia.
Non tutti i rabbiosi abbaiano… alcuni tacciono e accrescono il loro tesoro d’ira.
Ma tacere quando Cristo ci interroga, evitare di rispondere quando Dio ci pone una domanda solamente perché, se lo facciano, esponiamo la nostra follia… è un atteggiamento assai grave e pericoloso. Provoca l’ira dell’Agnello (cfr. Mc. 3:5) e ci fa somigliare a Giona quando si trovava al suo peggio… (Giona 4:4).
Molto meglio sarebbe rispondere ed esprimere l’ira (come il profeta farà subito dopo: Cfr. Giona 4:9) che tenersela dentro e provocare Dio stesso a ira.
Perciò, quando Dio ti pone delle domande… non stare in silenzio, parla… rispondi!